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al testo di Bocchino Rosario
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a lasciarmi indietro vent’anni dentro il portafogli, chilometri e chilometri di luna senza movente rubando ogni luogo con gli occhi in fondo alla strada, come la casa quando si aggiunge al viale a domandare cosa sia la fortuna di tanto in tanto in un angolo giallo che corre sui vetri, sparso e senza ricami o per notti in sogno ad ogni posto con la valigia intorno alla polvere capace di molti vuoti e di quel dolore lento tipico dei muri sarà l’impronta o soltanto il peso, poche pieghe e ossa instabili come un breve rossore di campo poi a piangere basterà il vento, in mezzo agli alberi, a finire tra gli uccelli |
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